lunedì 19 agosto 2013

destra e sinistra

Riprendo e rielaboro, ampliandolo, quanto pubblicato su cultura nuova facebook.

La destra crede di essere d'oro, vorrebbe che tutto fosse oro e guarda con disprezzo il fango. La sinistra crede di essere fango, le va bene che tutto sia fango e guarda con simpatia chi è "infangato". La verità è che l'uomo è una mescolanza di oro e di fango, e pur dovendosi tendere all'oro non si può saltare il fango o pretendere di eliminarlo.

 Il tipo umano di destra ostenta innocenza (è d'oro!), ha una faccia da (ostentatamente) innocente e cerca la compagnia di altri innocenti, guardando dall'alto in basso i "colpevoli". Il tipo umano di sinistra si ritiene colpevole, e guarda a tutti come se fossero colpevoli. La sua faccia esprime un "dai, va là che lo so, che sei colpevole (sei di fango), ma lo siamo tutti".

In Italia la destra è unita, la sinistra divisa. La destra è (fin troppo) unita: fa quadrato attorno a un capo, osannandolo, incensandolo, pendendo dalle sue labbra. La sinistra è (fin troppo) divisa: già una volta si diceva che i partiti socialisti si riproducono per scissione, e le cose poi sono solo peggiorate. Sembra non abbiano sport più gradito che litigare e azzannarsi a vicenda.
Perché (in Italia) la destra è unita e la sinistra è divisa? Ho il sospetto che ciò sia perché la destra (nella sua componente egemone, di tipo economico, borghese) è pragmatica, bada al sodo, ha delle mete precise e le vuole raggiungere, cosa che può fare solo se unita. La sinistra invece non bada tanto ai fatti, quanto a principi ideali, astratti, e sull'astrattezza ci si divide inevitabilmente, perché ognuno pretende di avere la teoria più giusta dell'altro.

lunedì 5 agosto 2013

Berlusconi condannato in via definitiva

1 agosto 2013: la Cassazione conferma in modo inappellabile la condanna a 4 anni di carcere per Silvio Berlusconi. Di fatto tre sono condonati per l'indulto e l'uno restante, essendo lui ultrasettantenne, potrà essere scontato ai domiciliari o ai servizi sociali. Per le pene accessorie (interdizione dai pubblici uffici) la Cassazione rimanda al tribunale di Milano.

Che dire? Una sentenza giusta o ingiusta? Berlusconi si proclama innocente: mente o dice il vero?

Possiamo solo fare delle ipotesi, non avendo notizie dirette sui fatti.
1) Mediaset ha commesso una frode fiscale. Pare difficile negarlo.
2) Non ci sono prove dirette che il padrone di Mediaset, Berlusconi, sapesse, tuttavia i giudici, nei tre gradi di giudizio, hanno ritenuto che "non poteva non sapere".
3) Questa motivazione, "non poteva non sapere", fa inorridire i garantisti e in molti altri casi noi la riterremmo illegittima. Ma in questo caso l'obiezione garantista ci appare cavillosa e formale: è possibile che un manager, per quanto dotato di grandi poteri discrezionali, faccia una frode fiscale di quella portata, senza il consenso del padrone? Difficile crederlo. Potrebbe darsi, sì, che quella particolare scelta di frodare il fisco non sia stata sottoposta all'approvazione del padrone, ma deve comunque essersi trattato della applicazione a un caso particolare di un principio generale stabilito dal padrone.
4) Ma allora è tutto chiaro così? Berlusconi è colpevole punto e basta? Non ha qualche ragione di sentirsi trattato ingiustamente? Bisognerebbe sapere quanto la frode fiscale sia diffusa tra gli imprenditori del calibro di Berlusconi. Noi abbiamo il sospetto che non sia un caso tanto isolato, ma diffuso. Ora invece i giudici si sono concentrati sul solo Berlusconi lasciando in pace (quasi) tutti gli altri che pure frodano il fisco. E, se così fosse, non sarebbe giusto. E questo spiegherebbe l'amarezza del cavaliere e la parte di verità del suo dirsi innocente.

Come reagire, dunque?
1) Anzitutto c'è l'amarezza per il male che è presente nella vita umana, e il pensiero "io al suo posto, avrei fatto anche peggio" e "se è successo questo è anche perché io non sono santo".
2) Poi c'è l'augurio che l'uomo Berlusconi viva questa situazione come occasione di guardare a Cristo, unica salvezza dell'uomo.
3) Poi c'è l'auspicio che il centro-destra superi la sua fase "monarchica" e "personalista", per darsi un partuto che sia effettivamente tale (e non un partito-azienda, con un opadre-padrone che fa il bello e il cattivo tempo), in un contesto di rinnovato bipolarismo, che accantoni le tentaqzioni neocentriste e la demagogia populistica grillina.