lunedì 27 maggio 2013

Flop grillino alle amministrative del 26 maggio

Il M5S ha subito una brusco e forte calo, praticamente in tutta Italia. Segno inequivocabile che si tratta di un fatto politico e non locale.
Perché questo corposo arretramento? Facciamo alcune ipotesi.

 un voto rivelatosi inutile

Il M5S ha dimostrato, arrrivato in Parlamento, di non (sapere/voler) spendere il modo utile il consenso ricevuto, rifiutandosi sdegnosamente di collaborare con le altre forze politiche. Lo si è visto dalla taestardaggine con ui ha rifiutato di allearsi con il PD per formare un governo.
Chi ha votato 5 stelle, almento una parte importante di chi lo ha votato, vuole che il suo voto serva a qualcosa, non che resti in freezer nella vana attesa di un improbabile 51% al M5S.

una neutralità rivelatasi falsa

Il M5S dice di non essere né di destra né di sinistra, e di voler superare tali vecchi schemi. In realtà il M5S, in questi ultimi mesi, si è rivelato come una forza di sinistra, anzi più a sinistra del PD. Emblematica è la sua partecipazione al movimento NO-TAV, che si colloca appunto a sinistra del PD, o il suo schierarsi a Bologna con SEL e la sinistra PD contro le scuole paritarie. Significativo è anche il suo convergere, per l'elezione del Presidente della Repubblica, con SEL su Rodotà, che sembra voler diventare il leader di una (eventuale) ala sinistra scissionista del PD.
L'identificazione del M5S con l'estrema sinistra restringe obbiettivamente la sua base elettorale, che era stata aperta anche al centro-destra: gli elettori moderati adesso ci pensereanno bene prima di votare ancora Grillo. Del resto la storia politica del comico genovese è palesemente di sinistra, legata al PCI-PDS...

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