martedì 10 aprile 2012

la Lega nella bufera

La Lega è nella bufera: colpito è nientemeno che il suo capo carismatico, Umberto Bossi. Suo errore la fiducia data a un uomo poco affidabile, Belsito, e il suo "familismo", che lo ha portato a desiderare che il figlio Renzo ereditasse il suo posto nella Lega, in virtù del suo cognome e non delle sue doti.
Epilogo della Lega? Fine definitiva della Seconda Repubblica? Qualcuno lo sostiene. Il giudizio sulla Lega non può che essere articolato:
a) la Lega si è fatta carico ed espressione di problemi reali (la oggettiva grande differenza tra Nord e Sud Italia, l'inaccettabilità di un approccio assistenzialistico ai problemi di arretratezza del Sud) ed ha sostenuto alcune tesi semplicemente vere;
b) lo ha fatto per lo più con rozzezza, ad opera di un personale politico piuttosto improvvisato, molto spesso rozzo e spesso succube del leader carismatico.
Non si può però liquidare la Lega come una grande buffonata, un fenomeno effimero e inconsistente, una grande bolla di sapone destinata a scoppiare senza lasciare traccia: troppo reali sono i problemi che la Lega ha sollevato, troppo vasto e profondo è l'eco che essa ha suscitato tra ampi settori della popolazione del Nord.
L'auspicio è che la Lega possa "purificarsi" e ritriovare una sua strada, meno rozza e meno urlata, più simile ad altre formazioni autonomiste e federaliste europee. E' interesse di tutti i democratici che ciò avvenga, e non una semplice "dispersione".

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