domenica 17 ottobre 2010

INTERVISTA A MARCOS ZERBINI

-INTERVISTA A MARCOS ZERBINI
Come lei vede la instabilità nel primo turno delle elezione qui in Brasile come il fatto che alla mattina del giorno 3 ottobre Dilma Roussef era considerata elletta presidenta coi 51% dei voti: finita l’opurazione lei ha ottenuto il 46% dei voti; daltra parte Tirica, un comico della TV ha ricevuto circa 1.400.000 voti, questo dice qualcosa?
Marcos Zerbini: In verità quello che le indagini indicavano nel giorno delle elezioni era una tendenza di vittoria di Dilma Roussef, ma anche parlavano di una caduta, piccola ma era una caduta di Dilma dovuta a scandali che sono venuti fuori e che implicavano il Ministero della Casa Civile e che aveva come ministra unas stretta colaboratrice di Dilma. Questa ministra è stata esonerata dal suo posto per le denunce di coinvolgimento del proprio figlio con dei programmi di promozione. Rispetto a Tirica io credo ancora che sia stato un caso isolato. C’è una percentuale della popolazione che vede le elezioni come qualcosa di comico e la figura di un pagliacio una occasione di protesta. Ma penso che nonostante la votazione espressiva otenuta da Tiririca, é ancora una percentuale piccola che vede la politica in questa forma.
Rispetto all’elezione dei governatori negli stati lei riesce a darci una panoramica di come sono state queste elezioni?
Penso che nel piano generale la opposizione al governo Lula qui in Brasile è uscita vittoriosa perchè ha vinto nei due stati più popolosi del Paesi. Abbiamo guadagnato lo stato di San Paolo e quello di Minas Gerais. Inoltre la opposizione ha vinto nello stato di Santa Catarina, una stato importante in Brasile, con i democrati in coalizione col PSDB. Nella mia visione la opposizione viene rinforzata avendo il comando degli stati più importante del Paese.
Lei rischia di fare qualche previsione per il ballottaggio?
È dificile dire quello che capiterà perchè a volte un dettaglio pur piccolo che sia può definire una elezione, ma dal punto di vista del confronto personale che avrà tra la Dilma e il Serra io farei una scommessa nella vittoria di Serra. È vero che lui ha una intenzione di voti minore, ma è una persona più esperta, è più preparato. Penso che nel dibattito elettorale questo darà una forma molto chiara come è avvenuto nel dibatto dei 30 settembre.
Quali aspetti positivi lei punterebbe in una possibile vittoria del PSDB sul PT nel prossimo 31 ottobre?
Da come vedo le cose un governo José Serra, un governo PSDB, rappresentarà una posizione molto diversa di come ha fatto in questi ultimi anni il governo federale. In un primo aspetto perchè credo che l’attuale governo fa una politica molto assistenziale, una politica che distribuisce soldi alla popolazione più povera ma che in verità non aiuta i singoli a crescere, crendo una relazione di “clientela”. La visione di Serra è una visione che penso aiuti molto di più la crescita della persona, è una visione di un lavoro per fare sviluppare l’economia, è la visione di un lavoro che prepara tecnicamente le persone per occupare gli spazi necessari nel mercato del lavoro. Penso che sia dal punto di vista economico, dato che Serra è più esperto come amministratore, sia dal punto di vista di comprensione delle cose, dello sviluppo delle persone, il governo Serra sarà molto meglio per il Paese.

Lei è stato eletto con quasi 86.000 voti: cos’è che significa questo mandato ricevuto nel cammino della Associazione dei Lavoratori Senza Terra di San Paolo (ATST_SP)?
Significa quello che è significato negli ultimi 4 anni, lo sai, uno strumento per la lotta del popolo che io rappresento, niente di più! È uno strumento che aiuta ad aprire le porte, che aiuta a parlare col governatore, che aiuta a parlare col sindaco, che aiuta a portare avanti la lotta di un popolo.

Lei ha completato due mandati di assessore comunale e questo è il secondo mandato come deputato statale, lei ha qualche piano politico per il futuro?
No, io non ho nessun piano político per Il futuro, non ho progetti politici. Ogni volta sono più cosciente, come ho detto prima, che il mandato è uno strumento importante per la lotta della Associazione, del lavoro che noi facciamo e è questo che cerco, mantenere questo strumento per aiutare il nostro lavoro.