domenica 1 agosto 2010

divorzio rischioso

Un brutto pasticcio, senza veri vincitori. Il torto maggiore è di Fini, ma anche Berlusconi, se dimentica una componente essenziale del suo successo, cioè la capacità di mediare, rischia grosso. Ci piace un Berlusconi decisionista, purché non sia solo decisionista, ma conservi la sua dote di ricomporre posizioni molto diverse.
Ha sbagliato anzitutto e sopratutto Fini, ma anche Berlusconi dovrebbe fare un passo indietro. Prima che sia troppo tardi.

in dettaglio


L'abbiamo detto: non è andata nel modo migliore. Anzi. Come avrebbe potuto andare?
1) Berlusconi avrebbe dovuto lasciare maggiori spazi di pluralismo interno. Non è pensabile che quello che nemmeno nel vecchio PCI era riuscito, una totale omogeneità, potesse riuscire nel 2010 in un partito che dice di essere liberale e copre un'area non lontana dal 40% dell'elettorato.
2) Fini e i suoi avrebbero dovuto fare della opposizione davvero interna e non dare la sensazione di stare paziantemente preparando una scissione: c'è modo e modo di criticare la linea della maggioranza del partito a cui si appartiene.
3) la direzione del PdL avrebbe dovuto circoscrivere la censura al solo Granata, non coinvolgendo Fini e gli altri, e poi si sarebbero dovuti affrontare i tempi dei probiviri, non far precipitare le cose. Così, eventualmente, non ci sarebbe stata una cacciata, ma una scissione.

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